Sarà presentato ad Aversa, martedì 30 aprile, il libro del giornalista e scrittore Ignazio Riccio, reduce del premio letterario “La Ginestra”, ricevuto a Firenze.

di Rosalba Avitabile. Lo scrittore e giornalista,Ignazio Riccio, presenterà martedì 30 aprile alle 18,00 nella Libriotheca di Aversa, il suo ultimo capolavoro: “Così riuscimmo a rivedere il sole”, dove prenderanno parte: Giovanni Grasso, Alessandro Gatto, Sergio D’Ottone, Giovanni Giancarlo D’Angelo. Modera l’incontro il giornalista Elpidio Iorio. Per partecipare all’evento è necessario registrarsi. L’autore è reduce da alcuni giorni del premio letterario, conferito da una giuria di docenti universitari Silvio Ramat (Università di Padova) e Marino Biondi (Università di Firenze), i quali dopo un attenta lettura e riflessione hanno conferito a Ignazio Riccio, giornalista e scrittore casertano, nella sezione narrativa edita, il premio “Romanzo e fantasie distopiche”. La cerimonia si è tenuta nella splendida cornice del Mad, in piazza delle Murate. Il libro “Cosi riuscimmo a rivedere il sole” (Libriotheca Edizioni), vi aspetta martedì per un incontro – confronto con l’autore ed editore. All’autore è stata consegnata una preziosa opera grafica, a tiratura limitata, dell’artista aretino Mauro Capitani. Il tema del Premio, Eufemia, è tratto da “Le citta invisibili” dello scrittore Italo Calvino.
Il romanzo, che è arricchito dalla prefazione del filosofo Giuseppe Limone e dalla postfazione dell’ambientalista Alessandro Gatto, è proiettato nel futuro. Siamo nel 2070. Gli esseri umani sono costretti ad abitare nelle viscere della Terra dove hanno scavato profondi cunicoli diventati vere e proprie città. In superficie non si riesce più a vivere poiché l’inquinamento prodotto nel corso dei secoli e una guerra nucleare hanno reso l’aria irrespirabile. Il tempo massimo di sopravvivenza fuori dai cunicoli è di poche ore.
Un movimento di giovani studenti italiani, nativi sotterranei, ha scoperto tutti gli errori commessi dagli adulti che li hanno preceduti e si sono dati come missione quella di riconquistare la superficie rendendola nuovamente vivibile. Divisi in gruppi al Nord, al Centro e al Sud Italia comunicano con mezzi tecnologicamente avanzati. Il loro piano, contrastato da una banda criminale, è antico e nostalgico: piantare ogni giorno in superficie nuovi alberi modificati geneticamente da trattare come persone e a cui dare un nome.
Nelle poche ore di autonomia i giovani, in clandestinità e lottando contro i loro nemici, piantano e curano gli alberi come fossero bambini da crescere, in attesa che queste creature possano ridare ossigeno, e quindi nuova vita, alla Terra e all’umanità intera.
Questa la motivazione del premio enunciata dalla giuria: “Così riuscimmo a rivedere il sole è un romanzo distopico che fa riflettere sui pericoli reali a cui è esposta l’umanità del nostro secolo. L’autore non si limita però alla denuncia: la situazione descritta nel romanzo ha infatti uno sviluppo positivo grazie all’opera di un movimento di giovani studenti italiani che individuano gli errori dei loro predecessori e cercano di rimediare ravvisando nuove strategie e nuovi obiettivi per salvare l’umanità”.
Soddisfatto Riccio. “Ricevere una gratificazione così importante, dopo tanti sacrifici – ha dichiarato il giornalista – non ha prezzo. Ora questo romanzo, uscito da poco, deve fare il suo dovere. Per come è stato concepito deve entrare nelle scuole e sono certo che il mio editore, Grasso, che ringrazio per l’opportunità, saprà lavorare bene a tal proposito, così come ha sempre fatto”.

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