Martedi 25 Ottobre ore 19 – Il Panathlon Club Fracta Major Atellano presenta presso la Sala Consiliare a Frattamaggiore la mostra dal titolo: “L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici”
Stasera, martedi 25 Ottobre 2016, alle ore 19, presso la Sala Consiliare del Comune di Frattamaggiore, sarà inaugurata dal Presidente avv. Franco Capasso la mostra organizzata dal club Panathlon “Fracta Major Atellano” dal titolo: “L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici”.
Presenti numerose autorità: il sindaco di Frattamaggiore dott. Marco Del Prete, l’assessore alla cultura dott.ssa Giuseppina Maisto, il consigliere Michele Granata della commissione cultura, il vice presidente del Distretto Italia del Club Panathlon International avv. Antonio Gambacorta nonché il Governatore area 11-Campania dott. Poli Sanguineti. Delegata del club alla mostra la prof.ssa Silvana Virgilio. Modera il giornalista del Mattino dott. Franco Buononato.
Si riporta il comunicato stampa di presentazione della mostra:
“La mostra, con i suoi numerosi pannelli, tende a mettere in rilievo la storia delle tante atlete cui non è stata riconosciuta, nel tempo, la giusta visibilità. Esse hanno dovuto superare con forza e tenacia molti atteggiamenti di emarginazione, risalenti anche agli inizi del ‘900, come spiega l’ideatrice della mostra Balzarini. Lo stesso De Coubertin, dice la Balzarini, non voleva assolutamente la presenza femminile alle Olimpiadi, considerandole “inestetiche, inadatte e poco interessanti”. I pannelli, invece, ci raccontano i percorsi sportivi di magnifiche atlete che, con tanto impegno ed esercizio, hanno saputo conquistare numerose medaglie sul podio più importante del mondo delle premiazioni, entrando di diritto nella storia, come il caso di Ondina Valle, prima donna a vincere la medaglia d’oro per la corsa di 80 m. ad ostacoli, nella fatidica olimpiade della Berlino del 1936, in pieno totalitarismo nazista. Certamente non deve essere stato facile per grandi atlete come Charlotte Cooper, nel 1900, giocare a tennis con una gonna lunga fino alle caviglie, come non è stato facile per tante atlete bravissime rinunciare alle competizioni perché la mentalità del loro paese non lo consentiva. Vedere questa mostra ci aiuta a comprendere l’importanza di superare le diversità attraverso lo sport, che sono tante, iniziando da quelle di genere confermate dal fatto che le atlete saudite solo a Londra hanno potuto partecipare per la prima volta, per arrivare alle Paralimpiadi, che hanno completamente cambiato l’idea della disabilità, che oggi prevede la partecipazione di portatori di ogni tipo di handicap.Va ricordato che l’alleanza culturale dello sport con l’arte è prevista dalle nuove linee guida dell’Olimpismo, nella visione di un progetto sociale più ampio, che consenta nel migliore dei modi l’integrazione e la multiculturalità. Per gli alti valori che insegna lo sport, per la storia millenaria dei giochi olimpici e per una dovuta rivisitazione dell’importante ruolo delle donne si consiglia la visione di questa mostra, il cui ingresso è gratuito, soprattutto ai giovani delle scuole medie e superiori”.