SKATEPARK – Un’occasione per riprendersi il proprio territorio

Frattamaggiore – “Questo nostro progetto non è solo motivato a garantire la crescita di attività no-profit a favore dei cittadini, ma anche e soprattutto è un’occasione per far sì che i cittadini stessi riprendano possesso dei propri territori”. E’ così che esordisce il coordinatore del progetto “Benessere in Quartiere” Pasqualino Costanzo all’inaugurazione dello Skatepark tenutasi nel C.S.P. “Rossini” dell’omonima via.

L’inaugurazione dello Skatepark ha visto la presenza di un gran numero di ragazzini, adolescenti ma anche appassionati skater, i quali hanno approfittato dello spazio messo a disposizione per giocare e divertirsi cavalcando skateboard e pattini sulle note del producer campano Giuseppe Caiazzo aka Malekà, chiamato per l’occasione ad un DJ set dal sapore afro-americano tipico del suo stile. Uno stile che gli ha permesso di chiudere un contratto con un’etichetta discografica di Los Angeles (Cold Busted).

Genitori e bambini sembrano molto entusiasti dell’iniziativa, ma per far sì che questa possa diventare una vera e propria realtà del quartiere c’è bisogno di un intervento da parte dell’amministrazione comunale che permetta l’agibilità sportiva della struttura. “In passato abbiamo chiesto all’amministrazione di installare una rete di demarcazione che separi gli spalti dai campi e garantisca finalmente la messa a norma della struttura. Al momento non abbiamo ricevuto risposte. Avviare le attività sportive significa per noi poter sostenere le spese per le attività educative, di gestione e le utenze della struttura, attualmente a carico della Parrocchia San Rocco e del progetto Benessere in Quartiere. Con questo progetto abbiamo la grande occasione di combattere stabilmente il disagio dei ragazzi e di promuovere le attività sportive e culturali di Via Rossini. Confidiamo in un esito positivo a breve, altrimenti sarà un fallimento per tutti”, afferma Pasqualino Costanzo.

I genitori, aderenti moralmente all’iniziativa, incalzano: “Sembra di essere tornati ai nostri tempi, quando giocavamo a calcio per strada tra le auto. Vedere i nostri bambini che si divertono come facevamo noi è un segnale importante per una generazione, come quella di oggi, che vive e socializza soprattutto sui social network”.

 

Cristofaro Pellecchia
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