GUARDIA DI FINANZA: LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E TUTELA AMBIENTALE. SEQUESTRATI 500.000 PRODOTTI CONTRAFFATTI.

di ROSALBA AVITABILE

Sant’Antimo. Nell’ambito delle autonome attività di repressione del fenomeno della contraffazione di marchi e dei conseguenti reati contro l’ambiente, i finanzieri della compagnia di Afragola, coordinati dal capitano Dario Gravina, hanno portato al sequestro di due opifici, Detercomm srl, macchinari industriali, 30.000 litri di liquido anticorrosivo e detergente intimo, circa 500.000 prodotti contraffatti, l’identificazione di 27 lavoratori a nero e 16 persone denunciate, metalli in genere per un valore di circa mezzo milione di euro.

Il tutto è stato scoperto a Sant’Antimo, dove i responsabili dell’attività illecita, sono due fratelli, Domenico e Maurizio Salzano di San Nicola La Strada, provincia di Caserta, che hanno deciso d’investire nella contraffazione a danno dell’ambiente, dei cittadini, dove i liquidi tossici venivano sversati direttamente nella fognatura, perché privi d’impianto di filtraggio per cui le immissioni in atmosfera di fumi, emessi dal ciclo produttivo, venivano sparsi nell’ambiente. Nel primo opificio è stata scoperta un attività abusiva di fonderia di alluminio e metalli in genere, che operava a nero, priva di autorizzazioni.

I dipendenti erano tutti italiani, svolgevano lavori di fabbricazione e lacciature di pentole e maniglie di scarsa qualità. I lavoratori in pessime condizioni igienico- sanitarie coprivano più di 10 ore al giorno percependo un salario mensile di 200 euro ciascuno, sottoposti tra l’altro all’esalazione di fumi tossici che emettevano i metalli in fabbricazione. Nel secondo capannone è stato scoperto la centrale della contraffazione di detersivi per l’igiene intima e per la casa di note case produttrici internazionali. Lo stabilimento è stato sottoposto a sequestro penale, così anche i macchinari e i 1000 articoli contraffatti.

Nel corso dell’operazione è stato scoperto nella stessa area industriale una ditta individuale che operava nel settore del confezionamento di abiti da uomo, gestita da un extracomunitario di nazionalità indiana, con sei lavoratori a nero, occupata da molti autoveicoli dismessi, i cui liquidi combustibili e lubrificanti colavano sul sottosuolo. Nel quarto deposito sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro, capi di abbigliamento contraffatti con marchio di squadre di calcio nazionale e internazionale, pronti per essere venduti nel mercato italiano. I prodotti liquidi sequestrati verranno controllati da un laboratorio per capire se sono dannosi alla salute dei cittadini.

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