CESA. Riceviamo e pubblichiamo. Isola ecologica chiusa, coppia denunciata e insultata su facebook dal primo cittadino per aver depositato un materasso all’esterno della struttura! RIDICOLO.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.
Ed è subito reato ambientale! Ti svegli la mattina e ti ritrovi infamato su Facebook
Era una normale mattinata, solita sveglia, solito orario e pensi solita
routine. Caffè, lavoro, casa. Ma non è stato così: vieni svegliata da mille messaggi, mille chiamate e tante notifiche sul display tanto che pensi “Cavolo, sono diventata
famosa nella notte!” Eh no!I tuoi genitori vengono sbattutti su Facebook, come due criminali
qualsiasi, mentre smerciano un materasso fuori l’isola ecologica di Cesa, con tanto di foto, visura aci dell’auto e post incriminatorio da parte del Sindaco. Lì si sgranano gli occhi!
Corri subito a chiedere spiegazioni ai tuoi, i quali spiegano l’accaduto. Mia madre si era recata il giorno 29 Agosto verso le 12,30 circa presso l’isola ecologica di Cesa per chiedere informazioni circa lo smaltimento del materiale ingombrante. Mia madre fa presente che mio padre
rientra a casa alle 19 circa, ma il dipendente dell’isola la rassicura e le comunica che può tranquillamente depositare il materasso in serata fuori ai portoni dell’isola, poiché il mattino seguente avrebbero loro provveduto a spostarlo all’interno. Detto fatto. Alle 19,30 circa i miei
si recano lì e depositano l’oggetto incriminato.Il seguito: una gogna mediatica. Arriva una foto prontamente immortalata da un privato cittadino sul gruppo del paese e, da lì inizia
la caccia ai due “sporcaccioni”. Il sindaco effettua, dal suo studio professionale, la visura Aci e riposta la foto del privato cittadino allegando foto della visura( con dati del numero di telaio, targa, classe ecc..) e un post in cui ovviamente comunica l’avvio di una denuncia.
Sono in primis cittadina e, poi laureanda in legge, conosco bene cosa sia un reato ambientale e cosa sia la Privacy, quali siano i diritti ma anche i doveri (soprattutto) dei cittadini.
Ergo: ho diritto a svegliarmi la mattina e vedere la foto dei miei genitori sbattutti in Rete, incriminati ?Ho diritto a leggere su gruppi e bacheche la targa della mia auto?
Ho diritto a vedere in rete una visura aci riguardanti la mia auto?Forse mi pongo le domande sbagliate o forse la catena prova- verifica- accertamento- denuncia non funziona più.Io non entro nel merito dell’organizzazione interna sia dell’isola ecologica sia dell’organico politico, non mi compete. Ma un’annotazione va fatta: è giusto, qualora si ritenga di esser testimone di una violazione, segnalare a chi di dovere; è giusto che, chi di dovere, ricevuta la segnalazione, faccia poi le dovute verifiche.Però qui mi fermo, perché non è assolutamente accettabile che le
verifiche, gli accertamenti e il contatto con il cittadino incriminato
avvengano dopo una denuncia pubblica su Facebook.Anzi è il cittadino che si attiva, autodenunciandosi, per tutelarsi! Smettiamola con questa realtà virtuale, siamo menti pensanti, siamo persone civili e viviamo in una comunità civile basata sul dialogo e
confronto!Impariamo a confrontarci perché a volta dietro una semplice foto, c’è
molto altro!L’apparenza, seppur virtuale, non è mai sostanza!